Ricordo che una volta, perso il senso del tempo e dello spazio, immerso nel buio, del tutto solo con me stesso, mi attaccai all'idea del mio braccio proteso in avanti, come se quel braccio ancora attaccato a me potesse in qualche modo appartenere all'idea di un altro me visto da fuori.
Qua attorno è freddo e le stelle che una volta, a terra, mi sembravano belle, mi appaiono ora come lividi dell'universo, altri esseri lontani da me anni luce.
Ricordo che una volta, perso il senso del tempo e dello spazio, immerso nel buio, del tutto solo con me stesso, mi attaccai all'idea del mio piede destro spinto all'indietro, come se quel piede ancora attaccato a me potesse in qualche modo appartenere all'idea di un punto fermo nel tempo.
Qua attorno è buio e la polvere cosmica accarezza lieve il mio casco.
Ricordo che una volta, perso il senso del tempo e dello spazio, immerso nel buio, del tutto solo con me stesso, mi attaccai all'idea della mia testa racchiusa in questo goffo casco, come se la testa ancora attaccata a me potesse in qualche modo appartenere all'idea di un pianeta dal quale non sollevarsi più.
Qua attorno è silenzio e i ricordi sono aggrappati al livello dell'ossigeno.